Si definiscono verande abusive tutte le chiusure di balconi e terrazze costruite senza permesso edilizio. Chi per inesperienza, chi per furbizia, i casi delle verande abusive costruite senza licenza edilizia o con permesso difforme sono molte di più di quanto si possa pensare.
Prima o poi l’irregolarità emerge, magari a causa di un aggiornamento catastale necessario per vendere l’immobile o più semplicemente a seguito di un litigio con il vicino di turno. Per sanare l’abuso edilizio è necessario attivare il permesso in sanatoria, che prevede due condizioni di base:
- non deve essere stato già convalidato l’ordine di demolizione della costruzione;
- la veranda deve essere comunque in regola con il piano urbanistico in vigore al momento della presentazione della sanatoria
La richiesta di sanatoria può essere richiesta all’ufficio comunale di riferimento, lo stesso dove si sarebbe dovuta presentare la richiesta di permesso di costruire e dove si ottiene la licenza edilizia per costruire una veranda.
Il costo della sanatoria si aggira tra i 60 e i 150 euro al metro quadrato, da quantificare in base alla tipologia della veranda. La sanzione ammonta a 333,33 euro, per le sanatorie con richiesta di CILA in corso d’opera, aumentando a 1000 euro se si parla di lavori ultimati.
A concludere ai costi per poter sanare la veranda abusiva bisogna aggiungere la parcella del professionista tecnico che dovrà rettificare l’irregolarità al catasto, e che ad oggi si aggira attorno ai 1000 euro.